Terza e ultima lista di consigli dell’orrore letterario alla vigilia della notte di Halloween.
Nel momento in cui scrivo questi tre titoli, altri libri scaveranno nella memoria con unghie di ratti famelici. Allora lasciamoci guidare dall’istinto e dal terrore.
“I morti hanno vie di comunicazione”. Sui muri, sulle pelle degli uomini; in una corsa notturna nella metropolitana, tra corpi squartati e sangue a profusione. E ancora: trasformazioni animalesche, una guerra molto particolare tra due villaggi.
Col primo dei sei Libri di sangue, nel 1984 il giovane Clive Barker entra di prepotenza nell’immaginario horror e lo fa suo, lo ribalta, lo rivolta non come un calzino, ma come una carogna, senza timore di sporcarsi le mani di sangue.
Il geniale Roman Polanski ne ha tratto uno dei suoi film più agghiaccianti e sardonici, ma il romanzo di Ira Levin non è da meno. La storia è conosciuta: una giovane coppia di belle speranze si trasferisce a New York in un edificio dalla dubbia fama. Fanno conoscenza di una invadente coppia di anziani che hanno un preciso obiettivo: usare la povera Rosemary per concepire l’Anticristo. Il romanzo, sinistro quanto il film, è una lenta discesa agli inferi, calata negli anni che precedono di poco il ‘68. Cambiamenti morali, insulti al cattolicesimo, la speranza di un contro ordine mondiale. “Guardalo, somiglia tutto a suo padre!”
Il grande dio Pan, Arthur Machen
Geniale racconto dell’orrore dai toni weird scritto dal gallese Arthur Machen. La narrazione è originale: dell’evento centrale del racconto – uno scienziato usa una giovane donna per un folle esperimento: portarla alla visione del Dio Pan – si narra attraverso racconti e racconti di racconti; testimonianze dirette e indirette che lasciano intravedere la porta verso il terrore puro della mente. Non bisogna mai guardare quello che c’è oltre il muro: il Terrore non vi lascerà più vivere.