Come scrivere Horror (e vivere infelici) – Parte 14

Ecco l’ultima parte della guida alla scrittura di un horror, ideata  dallo scrittore e traduttore Giorgio Borroni. La rubrica, come leggevate nell’introduzione alla prima parte di questa guida semi seria, è stata pubblicata originariamente sul gruppo Facebook È scrivere – Community per scrittori. Noi l’abbiamo letta, ci ha divertito e abbiamo voluto riproporvela sul nostro sito. Come avrete letto (o come leggerete in un altro momento), il tono di Borroni è ironico, spesso satirico; la qualità di Giorgio è di non prendersi troppo sul serio, di saper giocare col genere horror e i suoi sottogeneri. Biblon si augura di avervi divertiti, invogliati a scrivere o anche solo a leggere.
Buona lettura!

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Destreggiarsi con i sottogeneri.

Parte III: GHOST STORY

In questo ultimo appuntamento parleremo di tavolini che ballano, apparizioni, sparizioni e morti che urlano. Se vogliamo, questo è il livello più “sottile” della narrativa horror, perché ricorre più al perturbante che allo shock a tutti i costi. Le atmosfere giocano un ruolo essenziale, perché mettono in condizione il lettore di provare disagio e autosuggestionarsi ben bene. La fiction di questo tipo vanta una lunga tradizione che trova il suo splendore nella classica “ghost story” inglese. Anche per le storie di fantasmi è bene tenere a mente alcune “trappole” che possono rendere banale un testo che avrebbe tutte le carte in regola per spaventare.


· Molti dicono che gli “scare jump” hanno ucciso il cinema dell’orrore e sono in grado di spaventare solo gli adolescenti. Non lo nego, oggi se ne abusa fin troppo, specialmente nel cinema, creando l’effetto “Bubusette!”. Per chi non lo conoscesse, questo simpaticissimo escamotage si può ricreare andando di soppiatto dietro un vostro conoscente e urlargli nelle orecchie, appunto, “Bubusette!”, ma attenti a farlo se il vostro conoscente sta bevendo un caffè, o rischiate di farvi sputacchiare addosso. Lo “spaventarello”, come lo chiamano gli italiani, è abusato quando non si ha nulla da dire, spesso se lo piazziamo in maniera non oculata diventa telefonatissimo e l’unica cosa che provocheremo nel lettore sarà la noia.Uno spaventarello a regola d’arte deve avvenire in maniera inaspettata, andando a interrompere una situazione di calma apparente. Cosa voglio dire? Vi faccio un esempio. Mettiamo che vogliamo inserire una apparizione di uno spirito: piazzarla subito dopo un poltergeist forse non è il massimo, perché appiattisce la tensione che abbiamo faticosamente costruito. Inseriamola in altri contesti, ad esempio durante un dialogo: se il dialogo sarà banale il lettore si renderà conto che in realtà è un espediente per uno spaventarello. Costruiamo quindi il dialogo in modo non banale, facciamo credere al lettore che questo botta e risposta abbia peso: scommettete che un bello spirito nel bel mezzo di una lite matrimoniale funzionerà di più rispetto a una apparizione mentre si disquisisce se sia meglio una cena in pizzeria o nella trattoria sotto casa?

· Esiste un solo caso documentato di stupro da parte di un fantasma, ne consegue che le entità dell’altro mondo di rado possono farti del male direttamente (a meno che non si tratti di un Poltergeist, dove gli oggetti, anche contundenti, vengono scagliati alla rinfusa). Pensateci: se rappresenterete fantasmi che pur essendo entità impalpabili maneggiano armi complesse come fucili o tirano shuriken come i ninja, ecco, il lettore griderà allo scandalo. Ovviamente potete fare di tutto e di più, ma dovete essere bravi e renderlo credibile! La situazione più odiosa sarebbe vedere un personaggio morire bucherellato dai colpi fantasma di una pistola fantasma maneggiata da un cowboy fantasma. Lansdale ha fatto roba simile, ma lui è Lansdale, tenetelo a mente! Inoltre, ricordiamocelo, lo ha fatto in un contesto più grottesco che spaventoso.

· Le azioni portano conseguenze e le epoche cambiano gli approcci di indagine paranormale: ogni volta che fate agire un fantasma, più fa qualcosa di eclatante, più dovrete fare i conti con le indagini scientifiche che ne conseguiranno… a meno che l’azione più eclatante non avvenga proprio alla fine del libro, in quel caso starà al lettore porsi degli interrogativi. Mettete in dubbio la tecnologia con eventi in grado di sconvolgere anche telecamere, registratori e contatori Geiger. Oramai solo il tavolino ballerino non basta!

· Occhio a come usate i medium. Documentatevi sui metodi che usano ma anche sui loro trucchetti che sono stati rivelati nel corso delle epoche. Dovete fare un testo a prova di bomba, quindi il lettore non deve essere in condizione di dire: “Però quel tavolino che si muove non ha motivo di spaventarmi, perché di solito i ciarlatani si servono di alcune leve”.

· Anche il fantasma ha i suoi buoni motivi. Il fantasma è un personaggio come tutti gli altri, con motivazioni ed esigenze anche se magari urla o ansima e basta: in Poltergeist (Tobe Hopper, 1982) una allegra famigliola si era trasferita proprio in una villetta su un antico cimitero indiano… se foste seppelliti lì, vi piacerebbe sentire schiamazzi di mocciosi che bisticciano? Ecco, questa è una motivazione valida per scatenare l’inferno.

· Bambini. Nelle storie di fantasmi il bambino ha sempre un posto privilegiato: la sua “innocenza” lo mette in comunicazione con un altro mondo, lo rende una sorta di tramite con gli spiriti. Occhio agli stereotipi! Specialmente se il vostro romanzo si svolge ai tempi di oggi, perché dal “Sesto Senso” in poi il “Vedo la gente morta” è un po’ abusato.

· Aspetto dei fantasmi. Attenzione all’effetto “formaggino”! Spesso non far vedere o far vedere poco è meglio di tenere sulla corda il lettore per sbattergli in faccia “Casper”. Non siate sciatti: l’aspetto del vostro fantasma deve essere coerente con la storia. Tenetevi lontani da spauracchi che odiereste nei film horror per adolescenti, tenetevi lontani da mocciose asiatiche con i capelli sugli occhi e valutate il “mood” della vostra storia: come è morto il vostro fantasma? C’entra un annegamento? Forse un rumore di scroscio d’acqua quando appare è una giusta introduzione. Forse è morto impiccato? Fate in modo che soffochi le sue vittime… e la ragazza che lo vede non viene creduta perché soffre d’asma! In Pet SemataryStephen King mostrava uno spettro di un morto in un incidente stradale con il cranio semispappolato, per dirvi! Ma occhio anche qui agli stereotipi. Sempre per il “Keep it simple”, tenete conto che i fantasmi descritti da Joe Hill nel suo romanzo La scatola a forma di cuore hanno semplicemente gli occhi cancellati da scarabocchi in movimento… e fanno terribilmente paura! In definitiva, qui dipende da voi: cosa vi spaventa? Rielaboratelo, fatene un’entità: se vi fanno schifo i ragni create un fantasma che lasci degli ectoplasmi simili a ragnatele, vedrete che se mescolate la vostra paura a quella del lettore avrete grandissimi risultati!

· Siate magnanimi o crudeli, ma abbiate a cuore lo stato d’animo del lettore: un esorcismo porrà fine a tutto o sarà l’inizio della catastrofe? Opterete per la catarsi finale o una conclusione che lascerà un senso di angoscia nel lettore? Il “codino” per l’eventuale sequel lo vedo più come qualcosa di cinematografico, ma se state scrivendo una serie o una saga… beh, perché no?

Vi saluto qui sperando di essere stato utile. Quanto ho detto è sempre stata una opinione personale, basata su esperienze dirette e soggetta sicuramente a critiche. Dal canto mio vi ho fatto vedere cosa intendo per “scrivere horror”, nonostante abbia pubblicato ben poco e soprattutto non campi della roba che scrivo, un po’ il teorema di Jim Carrey nello sketch del maestro di Karate che le prende da tutti. Su una cosa, invece, mi sento in pieno diritto di poter dire la mia. Se lavorerete duro, se avrete rispetto per il lettore, se vorrete colpire forte e non “scrivere un altro racconto come tanti”, se decidete di scrivere horror perché lo sentire davvero… beh, che pubblichiate o no, avrete sicuramente agito per il meglio, e nessuno lo potrà mai negare.
Per chi non lo sapesse, la roba che realizzo la trovate in un fottio di stores, tipo questi:
Apple Books: https://books.apple.com/…/author/giorgio-borroni/id963966726
Audible: https://www.audible.it/search
Google Play: https://play.google.com/store/books/author
Il Narratore Audiolibri: https://www.ilnarratore.com/it/the-same-feature/1189/
Kindle: https://www.amazon.it/Satyros-Collana-ESCriver…/…/B073CBDCPT
Kobo: https://www.kobo.com/it/it/ebook/satyros-2
Storytel: https://www.storytel.com/it/it/authors/91741-Giorgio-Borroni
FUMETTI di Astromica:
DEAD AND ALIVE https://astromica.com/series/12
UNA NOTTATACCIA PER LEMMY BLACK https://astromica.com/series/64
ORRORE D’AUTUNNO https://astromica.com/series/50

Giorgio Borroni (1977), dopo la laurea in Lettere presso l’Università di Pisa e il diploma in Fumetto conseguito presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, ha curato e tradotto le edizioni di Frankenstein di Mary Shelley per Feltrinelli e di Dracula di Bram Stoker per Barbera. Ha inoltre tradotto La Lettera Scarlatta di Hawthorne per Liberamente e Io morirò domani, un thriller di Dawood Ali McCallumedito da Giunti. Sempre per Liberamente ha pubblicato un manuale di Letteratura Italiana per studenti. Da sempre appassionato di fumetti, ha collaborato con BD e J-pop per la traduzione di graphic novel come Parker di Darvyn Cooke, Body Bags di Jason Pearson, Battlechasers di Joe Madureira e della serie manga The legend of Zelda, Warcraft, Starcraft. Da sceneggiatore di fumetti collabora con Astromica che pubblica a episodi tre fumetti tratti da suoi testi: Dead and Alive, Orrore d’Autunno e Una nottataccia per Lemmy Black. Come docente ha insegnato “traduzione del fumetto” in un master universitario di II livello a Pisa, ha tenuto un workshop per la Scuola Fenysia di Firenze sulla letteratura horror e ha insegnato materie letterarie ai bambini e ai detenuti del carcere di Sollicciano. Due suoi racconti brevi figurano sulle antologie horror La serra trema volume 1 e 2. Dal 2015 a oggi ha prodotto alcuni audiolibri tratti da suoi racconti di varia durata in mp3, con all’interpretazione dell’attore e doppiatore Edoardo Camponeschi (Midnight Club, Orrore d’Autunno, Hello Darkness, Zombie Mutation). Framax Audiolibri ha realizzato la versione audio di Satyros, un suo romanzo breve originariamente commissionatogli dalla Community Escrivere.com. Come illustratore realizza con tecnica digitale opere fantasy, horror e di fantascienza che compaiono in numerose copertine di Anonima GDR webzine e sul volume 1 della nuova edizione della antologia digitale Altrisogni, edita da Dbooks. Una sua illustrazione compare nel manuale del gioco di ruolo Charme. La sua ultima pubblicazione, sempre per Framax, è una traduzione con raccolta di saggi del Reanimator di Lovecraft.

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