Perché poeti in tempi di privazioni?

Il 6 settembre, a Grimaldi, nell’affascinante loggione del palazzo comunale, si è concluso il ciclo di incontri complessivamente denominati Nel tempo che il grano matura, omaggio al poeta lucano Rocco Scotellaro.

I tre appuntamenti, curati da Mario Saccomanno e Massimo Salvati, con la collaborazione del Comune di Grimaldi, hanno approfondito un tema specifico.

Durante il primo incontro, denominato “Fammi essere forte”, da un verso di Silvia Plath, si è posto l’accento sul tema dei diritti, in particolare quelli delle donne. Fra gli ospiti la giornalista Rosita Mazzei, la critica d’arte Mimma Pasqua e Giovanni Vagnoni autore di versi che, insieme alle tele di Assunta Mollo, hanno arricchito la serata.

Il secondo incontro, “Altre ali fuggiranno”, si è concentrato sul tema della memoria e delle radici, e ha visto come protagonisti la scrittrice Ada Celico e il prof. Pierluigi Pedretti.

Nel primo appuntamento si è discusso dei contenuti del testo “Un incubo vermiglio” di Rosita Mazzei, mentre nel secondo incontro si sono passate in rassegna le peculiarità della poetica di Massimo Salvati attraverso l’approfondimento della raccolta “La voce di Apollo”.

Così per l’appuntamento conclusivo, che ha preso le mosse dal verso “Perché poeti in tempi di privazione?”, del tedesco Friedrich Hölderlin. In questo caso la scelta è ricaduta sulla raccolta poetica “Gengive” di Andrea Napoli, insegnante e scrittore cosentino.

Nel corso di quest’ultimo evento il poeta, insieme a Pietropaolo Morrone, Nazareno Loise e Vincenzo Montisano, membri dell’associazione culturale Nucleo Kubla Khan di Cosenza, ha avuto modo di chiarire la natura, gli interessi e le attività dell’associazione, presente sul territorio da ormai dieci anni.

Un momento dalla presentazione di Gengive di Andrea Napoli

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