La decima parte la trovate qui
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Attitudine Horror: parte 2, considerazioni e frattaglie sparse
Come promesso, in questa puntata della rubrica sarò propositivo e stilerò un breve elenco di attitudini che chi vuole scrivere di horror dovrebbe seguire.
- Pensate all’horror come un genere letterario uguale agli altri e con pari dignità. In caso contrario, se scrivete horror con la stessa leggerezza con cui scarabocchiereste su un foglio di carta durante una telefonata… beh, siete scribacchini e non scrittori, liberi di insultarmi ma la penso così. Se scrivete horror, dunque, siate professionali ed evitate di partecipare a diecimila concorsi con raccontini che non spaventerebbero neanche un bimbo di cinque anni. Scrivete con oculatezza, come se fosse il vostro vero mestiere e nel rispetto del lettore. La mattina dovete alzarvi presto per andare a lavorare e non avete tempo? Non scrivete, o se decidete di farlo tenete conto che sacrificherete hobby e rapporti sociali, ma le cose tirate via con mille scuse, ecco, non dovrebbero essere tollerate in nessun campo.
- Omaggiare è una cosa, aspirare a essere una brutta copia è un’altra. Vi piace HPL? Niente di male, ma rendetevi conto che il suo stile era ostico e “antico” anche all’epoca. Attualizzatelo, per la miseria! Rendetelo davvero un omaggio che possa essere apprezzato non solo dai fan hardcore. Questo vale per tutti, che sia Stephen King o che sia Poppy Z. Brite: voi non siete loro, loro non sono voi.
- Se scrivete horror domandatevi perché lo fate. Deve essere qualcosa che va oltre il “io guardo solo film horror” o “so a memoria The Raven di Poe”: no, voi dovete prendervi la responsabilità del fatto che state creando qualcosa di vostro, di conseguenza avete il dovere di intrattenere e spaventare o disgustare. Se il vostro obiettivo è la coppa del nonno di un premio letterario a cui avete partecipato scrivendo un racconto di 30 parole (sul telefonino mentre aspettavate che vostra moglie uscisse dal bagno)… mi spiace, non fa per voi scrivere in genere, non solo scrivere horror. Se poi lo fate solo per “vanità”, ecco, siete doppiamente ridicoli, perché potevate scegliere un genere che va per la maggiore in Italia e avere più lettori, ammesso che abbiate stoffa.
- Occhio ai social. Vanno benissimo per autopromuoversi, ma anche qui abbiate un approccio professionale. Buttarvi in risse ridicole se un utente cita a sproposito Stoker confondendolo con Le Fanu, o sbaglia la data di uscita di Profondo Rosso, vi rende solo dei leader di quattro disperati che vi mettono il like. Ma state togliendo tempo alla scrittura, a impegnarvi nell’immaginare trame interessanti. I social sono una droga e possono rendervi parodie di voi stessi, se vi lasciate andare a deliri di onnipotenza. Di autori bravi in questo modo se ne sono bruciati parecchi, adesso sono macchiette acchiappa-like.
- I successi letterari non vi rendono immuni dagli incidenti di percorso. Può capitare che a qualcuno voi non piacciate. È naturale, ma scrivere per pubblicare è soprattutto mettersi in gioco, quindi voi dovete calcolare di avere pure qualche detrattore. Se vi lasciate abbattere da una recensione negativa, significa che la vostra esigenza di scrivere non è così potente rispetto alle stroncature. Dovete guardare la stroncatura per quello che è e analizzarla: ha ragione? La trama è davvero banalotta? Oppure criticare un dialogo volgare non ha senso perché quel personaggio è un ubriacone frequentatore di bettole nei bassifondi? In sostanza, come dicono i giapponesi, si cade sette volte e ci si rialza otto. Rispondere alle recensioni negative lo trovo abbastanza squallido: non ti è piaciuto? Se ti rispondo con fare aggressivo forse ti faccio cambiare idea e mi metti 5 stelle? Non credo che funzioni così. Se vedo che la recensione negativa è solo frutto di antipatie personali (e vi giuro, può capitare spessissimo) non ha senso iniziare faide dando a destra o sinistra dell’ignorante o del rosicone. Tanto al 90% le critiche vengono da qualche “collega” di penna… e non trovate che sia patetico che un autore o una groupie di un altro autore vengano a infastidire proprio voi? Date retta, se pensate di rispondere alle provocazioni con una contro-recensione anonima o una rissa on line mettetevi invece a scrivere il prossimo racconto o romanzo. C’è solo da guadagnarci.
Nella prossima puntata parleremo di sottogeneri e loro criticità, analizzeremo i punti deboli che rendono un horror poco gradevole!
Per chi non lo sapesse, la roba che realizzo la trovate in un fottio di stores, tipo questi:
Apple Books: https://books.apple.com/…/author/giorgio-borroni/id963966726
Audible: https://www.audible.it/search…
Google Play: https://play.google.com/store/books/author…
Il Narratore Audiolibri: https://www.ilnarratore.com/it/the-same-feature/1189/
Kindle: https://www.amazon.it/Satyros-Collana-ESCriver…/…/B073CBDCPT
Kobo: https://www.kobo.com/it/it/ebook/satyros-2
Storytel: https://www.storytel.com/it/it/authors/91741-Giorgio-Borroni
FUMETTI di Astromica:
DEAD AND ALIVE https://astromica.com/series/12
UNA NOTTATACCIA PER LEMMY BLACK https://astromica.com/series/64
ORRORE D’AUTUNNO https://astromica.com/series/50
Giorgio Borroni (1977), dopo la laurea in Lettere presso l’Università di Pisa e il diploma in Fumetto conseguito presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, ha curato e tradotto le edizioni di Frankenstein di Mary Shelley per Feltrinelli e di Dracula di Bram Stoker per Barbera. Ha inoltre tradotto La Lettera Scarlatta di Hawthorne per Liberamente e Io morirò domani, un thriller di Dawood Ali McCallumedito da Giunti. Sempre per Liberamente ha pubblicato un manuale di Letteratura Italiana per studenti. Da sempre appassionato di fumetti, ha collaborato con BD e J-pop per la traduzione di graphic novel come Parker di Darvyn Cooke, Body Bags di Jason Pearson, Battlechasers di Joe Madureira e della serie manga The legend of Zelda, Warcraft, Starcraft. Da sceneggiatore di fumetti collabora con Astromica che pubblica a episodi tre fumetti tratti da suoi testi: Dead and Alive, Orrore d’Autunno e Una nottataccia per Lemmy Black. Come docente ha insegnato “traduzione del fumetto” in un master universitario di II livello a Pisa, ha tenuto un workshop per la Scuola Fenysia di Firenze sulla letteratura horror e ha insegnato materie letterarie ai bambini e ai detenuti del carcere di Sollicciano. Due suoi racconti brevi figurano sulle antologie horror La serra trema volume 1 e 2. Dal 2015 a oggi ha prodotto alcuni audiolibri tratti da suoi racconti di varia durata in mp3, con all’interpretazione dell’attore e doppiatore Edoardo Camponeschi (Midnight Club, Orrore d’Autunno, Hello Darkness, Zombie Mutation). Framax Audiolibri ha realizzato la versione audio di Satyros, un suo romanzo breve originariamente commissionatogli dalla Community Escrivere.com. Come illustratore realizza con tecnica digitale opere fantasy, horror e di fantascienza che compaiono in numerose copertine di Anonima GDR webzine e sul volume 1 della nuova edizione della antologia digitale Altrisogni, edita da Dbooks. Una sua illustrazione compare nel manuale del gioco di ruolo Charme. La sua ultima pubblicazione, sempre per Framax, è una traduzione con raccolta di saggi del Reanimator di Lovecraft.