Il vuoto della letteratura e della vita

Per scrivere, per vivere, devi accogliere la solitudine. Chi afferma il contrario non sa di cosa sta parlando. Di solito è qualcuno che ha scelto la vita

Vivere e scrivere, ma anche vivere e leggere: ossimori, contrasti, antinomie che stanno insieme come il cibo in un apparato digerente malato: verrà tutto rimesso.

Vivere e scrivere e leggere. 

Abbandonare relazioni, amicizie, simpatie, conoscenze.

La pura solitudine, pur di non essere contaminati dalla mediocrità dell’esistente.

Tu stesso sei mediocrità. Perché allora non prendere coscienza di te stesso e ritirarti invece di raddoppiare le sofferenze?

*

Quanti libri leggi?

Quanti libri hai letto?

Perché leggere?

Cosa ti hanno insegnato tutti questi libri? Cosa ti hanno lasciato?

Cosa ti hanno spiegato sul mondo e sulla vita i libri che hai letto?

A cosa serve leggere?

Perché sacrificare la vita dei fatti, delle relazioni, dei viaggi per la letteratura?

E queste sono domande corrette o dalla logica viziata?

Perché ci lasciamo consolare dagli autori, spesso defunti, e non riusciamo ad affrontare la realtà?

E allora, a cosa serve, a cosa è servito, rifugiarsi tra le pagine dei libri, se poi, dopo l’ultima pagina letta, si ripiomba nel vuoto?

Puoi vivere senza letteratura e senza Bach, ma poi ti chiedi che vita sia.

Ma anche con Bach e la letteratura, la tua vita resta un percorso senza cammino.

Che poi lo scrittore dovrebbe ringraziare chi ti provoca sofferenze, chi ti fa star male in modo da tirare fuori tutto il veleno col quale scrivere le tue storie. Ma anche questa è una visione “romantica” della scrittura.

Star male per avere del materiale da scrivere? Che idiozia.

Bach, Händel, la musica sacra, i versi di Eliot, l’umorismo osceno di Philip Roth, il pessimismo sarcastico di Thomas Bernhard.

Che senso ha la grande arte in una vita mediocre?

Giovanni Canadè

Curatore di biblon.it,
co-direttore di Pulpette –  Rivista di racconti pulp & altre frattaglie (Edizioni Erranti).
Ha pubblicato qualche racconto, qualche saggio e un po’ di cose sparse in rete, ma nulla che non vi faccia dormire la notte.

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