L’influencer che sapeva troppo – Recensione al romanzo di Eleonora Pavesi

L’influencer che sapeva troppo è il primo romanzo di Eleonora Pavesi, edito da Libromania nel 2019 esclusivamente in versione digitale.

Protagonista di questa surreale e grottesca storia è Nora Sassari che di mestiere, come si intuisce dal titolo, fa la influencer: Una influencer è una persona che per ragioni a volte discutibili, come nel mio caso, ha tantissimi followers su vari social media, ottiene moltissime visualizzazioni, acquista una certa voce in capitolo riguardo a uno o più argomenti e riesce a influenzare quello degli altri, e soprattutto a spingerli a consumare un determinato prodotto o ad andare in un certo posto a fare una certa cosa. Per farvi un esempio, una influencer piuttosto potente può convincere degli adolescenti che è assolutamente alla moda andare in giro con le mutande in testa o fare un rito sciamanico in Val Camonica. Non tratto un argomento specifico, appartengo a una delle categorie peggiori e più indegne: quella dei tuttologi. Sono una tuttologa, posso parlare di qualsiasi cosa. Non sono una fashion blogger, non sono una food blogger, forse per molti non sono manco una blogger, ma sono una che dice qualcosa su molti argomenti. […] Non ho ben chiaro perché, ma la mia voce ha un peso. Non nego di destreggiarmi piuttosto spesso nella danza della marchetta, pubblicizzando prodotti con un entusiasmo eccessivo. Fa parte del gioco, e malgrado sia consapevole che non è propriamente un’attività moralmente ineccepibile, lo faccio comunque.

La storia raccontata da Pavesi prende il via dopo che Nora scopre il suo ex Alberto a letto con una sua cara amica, Letizia, quando la disperazione prende il sopravvento e convince la nostra a cambiare vita e città. Nora dunque si trasferisce a M., dove riprende i contatti con la sua più cara quanto manesca amica, Simona, detta Lasimo, scritto rigorosamente tutto attaccato.

A M. Nora prende in affitto un bilocale nella zona più modaiola del posto a un prezzo irrisorio perché il proprietario aveva fretta di affittare: Gli inquilini che mi avevano preceduto sarebbero stati usi a riti satanici improvvisati. In realtà, non erano che una scusa per drogarsi, bere e fare orge, ma ora le persone pensavano che Satana o comunque una forte energia negativa, aleggiasse tra quelle quattro mura, e tutto l’appartamento era disseminato di disegni, mal fatti tra l’altro, rappresentanti le forze del male.

Sebbene Nora mantenga per il tutto resto del racconto una certa lucidità e distacco dalle forze del bene e del male, nel corso degli eventi si ritroverà a fare i conti con chi, per disperazione o per brama di soldi e potere, si ritroverà a fare i conti con una trasfigurazione del dio Dioniso.

Tra dialoghi grotteschi e situazioni surreali, si consumano in pochi giorni gli omicidi di quattro giovani ragazze che, in qualche modo, coinvolgono attivamente Nora nelle indagini. È lei, infatti, a ritrovare il primo cadavere e a scegliere di seguire la pista di un primo informatore, Palo Della Cuccagna, che aveva scelto lei e non la polizia per confidare le sempre più assurde notizie in suo possesso e arrivare, con un bel colpo di scena, alla risoluzione del caso e alla fine del romanzo.

Leggero, simpatico, sebbene spesso i dialoghi risultino poco credibili, il lavoro di Pavesi si legge tutto d’un fiato perché, pagina dopo pagina, l’assurdo della storia si traduce in un interesse reale da parte del lettore che vuol capire cos’è successo, chi sono i buoni, chi i cattivi mentre si imbatte – inconsapevolmente – in un viaggio nella fragilità e nelle incongruenze e contraddizioni della vita umana.

 

Lella Esposito

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