Pubblicare in self publishing – Intervista a Arianna Ciancaleoni

Nuovo appuntamento con le interviste agli autori del self publishing. Oggi è il turno dell’umbra Arianna Ciancaleoni, che ci parlerà di sé e dei suoi lavori.
Buona lettura!

 

 

 

Parlaci di te. 

Sono laureata in traduzione letteraria e tecnico scientifica, ho studiato marketing e adesso faccio la copywriter… strano? In tutto ciò, il filo conduttore della mia vita è che mi ritrovo sempre a scrivere qualcosa! Che sia una traduzione, un articolo per il web o un racconto, mi troverete sempre con qualche idea stravagante in mente e pronta a metterla su carta! A un certo punto della mia vita, senza alcun tipo di esperienza e quasi del tutto allo sbaraglio, ho deciso di pubblicare in self il mio romanzo Lacrime di cioccolata, che aveva avuto un riscontro positivo nel mio blog. Inaspettatamente, è andata meglio di quanto mi aspettassi e da allora non mi sono più fermata.

Che tipo di romanzi scrivi?

Bella domanda. Quando mi chiedono quale sia il genere dei miei romanzi, resto sempre un po’ sospesa, prima di rispondere. Posso dire che ciò che hanno in comune è una protagonista femminile, che si trova a dover affrontare ostacoli che potrebbero capitare a chiunque, in una vita normale. Mi piace raccontare storie verosimili, in cui i lettori possano identificarsi e cambio spesso i temi della mia narrazione. In Lacrime di cioccolata Eleonora è alle prese con una riunione di ex compagni di università che le farà ricordare vecchie delusioni e scoprire segreti del passato; ne Il lavoro perfetto, Bianca trova il suo primo lavoro ma deve restare in guardia dalle insidie professionali, dai colleghi serpenti e dalla pressione psicologica; in MxE Eva pensa di avere la vita perfetta, ma la notte di Capodanno il suo compagno la lascia e perde in un colpo solo amore, lavoro e alloggio. Dovrà reinventare da capo tutta la sua vita. Per finire, in Vorresti essere me? la protagonista è Elettra, che odia il suo lavoro, i suoi colleghi, la sua vita, ma ha in mente una scadenza fissa in cui sa che potrà cambiarla… ma riuscirà a portare avanti il suo progetto? A quale costo?

Se vi state chiedendo come mai quasi tutte le mie protagoniste inizino con la lettera E, è stato totalmente casuale. Casuale invece non è che tutti i miei titoli siano composti da tre parole: è una caratteristica che intendo continuare a portare avanti.

Da quanto pubblichi in self?

Ho iniziato a ottobre 2014, con Lacrime di cioccolata, con una copertina terribile e qualche svarione nel testo. Come ho detto, non ero preparata al fatto che qualcuno leggesse davvero le mie storie! Si trattava di un salto nel vuoto, su cui avevo poche, se non nessuna, aspettativa. Il self publishing, per fortuna, permette anche di correggere in corso d’opera e, dopo le prime catastrofi, prima di pubblicare qualcosa sono stata sempre attenta a dare il meglio!

Sono molto orgogliosa soprattutto de Il lavoro perfetto, che mi ha permesso di arrivare in finale al Premio Rai – La Giara nel 2015 e al premio Fulgineamente nel 2017.

 

Hai mai pubblicato con un editore “tradizionale”?

Sì, ma non si tratta di un romanzo vero e proprio. È la biografia di un mio concittadino Giacomo “Innowhite” Innocenzi, che da anni ha un format su YouTube, “The Pour Parler”, in cui intervista in una sorta di talk show gente comune e personaggi famosi. Il libro si chiama Tutto è possibile a chi crede. La particolarità di Giacomo è quella di convivere, da quando aveva 18 anni,  con la sclerosi multipla, ma non per questo si arrende. È stato proprio lui a chiedermi di raccontare la sua storia, e insieme l’abbiamo presentata a un editore di Perugia, Futura, che ha accettato subito e volentieri di pubblicarla.

 

Come giudichi la tua esperienza nel mondo del self?

Sono molto soddisfatta. Ho la possibilità di farmi conoscere dai lettori, dialogare con loro in modo diretto e senza intermediari, oltre al fatto di poter scegliere liberamente le storie da raccontare e la loro “confezione”. Certo, ogni scelta ha dei pro e dei contro: un buon editore probabilmente mi garantirebbe un percorso più appagante, mi insegnerebbe tutto ciò che mi manca e magari potrebbe aiutarmi in termini di visibilità e distribuzione. Non mi precludo, comunque, nessuna strada: il fatto che finora abbia prediletto la strada della pubblicazione self non esclude che in futuro possa cambiare idea. Devo dire che, dopo timidi tentativi alla primissima bozza di Lacrime di cioccolata, ormai quasi 15 anni fa, non ho più neanche tentato di inviare un mio romanzo a un editore tradizionale. Chiudo questo mio intervento con quello che è diventato un po’ il mio motto e che cade proprio a fagiolo: in futuro, chi può dirlo?

 

 

Arianna Ciancaleoni è nata in Umbria nel 1982.
Laureata in Traduzione Letteraria e Tecnico Scientifica alla Sapienza di Roma, è autrice self di quattro romanzi e di un libro – intervista con la casa editrice Futura.
Lavora come freelance nel mondo della scrittura e del marketing e racconta quasi quotidianamente le sue avventure da lettrice e scrittrice nella pagina Facebook @lapaginadiarianna. Fa parte dell’Associazione Culturale Il Tribbio, promotrice di un concorso letterario nazionale, e dell’Associazione Chiaroscuro, che racconta la città di Foligno attraverso le voci dei suoi collaboratori.

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